Intolleranza al lattosio: cause genetiche e trattamento nutrizionale
Intolleranza al lattosio: sintomi, cause genetiche e come prevenire le carenze nutrizionali
✅ Cos’è l’intolleranza al lattosio e come si manifesta?
L’intolleranza al lattosio è un disturbo digestivo che impedisce di metabolizzare correttamente il lattosio, lo zucchero presente nel latte. I sintomi più comuni includono:
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Gonfiore addominale
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Dolori e crampi
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Diarrea
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Flatulenza
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Sensazione di pesantezza dopo i pasti
Questi sintomi compaiono generalmente tra i 30 minuti e le 2 ore dopo l’ingestione di latte o derivati.
🧬 Tipi di intolleranza al lattosio: cause genetiche e acquisite
1. Intolleranza primaria (ereditaria)
È la forma più diffusa al mondo. Deriva da una riduzione naturale dell’enzima lattasi dopo lo svezzamento. Colpisce prevalentemente individui di origine asiatica, africana e sudamericana.
2. Intolleranza secondaria (acquisita)
Causata da malattie o danni intestinali che riducono temporaneamente la produzione di lattasi, come:
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Celiachia non trattata
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Morbo di Crohn
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Gastroenteriti
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Trattamenti oncologici
3. Intolleranza congenita (genetica rara)
Una condizione genetica molto rara, presente dalla nascita, che impedisce la produzione di lattasi sin dai primi giorni di vita.
🧬 Lattasi e genetica: perché alcune persone digeriscono il latte e altre no?
La capacità di digerire il lattosio in età adulta dipende da varianti genetiche nel gene MCM6, che regolano l’attività del gene LCT, responsabile della produzione di lattasi.
Le principali varianti coinvolte sono:
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C/T -13910
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G/A -22018
Chi ha genotipo TT o AA è lattasi persistente (tollera il latte anche da adulto). Chi ha CC o GG, invece, è non persistente e può sviluppare sintomi da intolleranza.
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⚠️ Cosa succede se l’intolleranza al lattosio non viene diagnosticata?
Una diagnosi errata o assente può comportare:
1. Disturbi intestinali cronici
Sintomi prolungati e mal interpretati possono essere scambiati per colon irritabile (IBS), portando a trattamenti inutili.
2. Carenze nutrizionali
Escludere i latticini senza una dieta alternativa può causare:
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Carenza di calcio
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Deficit di vitamina D
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Bassi livelli di vitamina K2
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Rischio di osteopenia e osteoporosi
3. Restrizioni eccessive e fobie alimentari
In assenza di un piano nutrizionale, l’eliminazione del latte può trasformarsi in alimentazione disordinata o eccessivamente limitante.
🥦 Come sostituire il latte e prevenire le carenze di calcio e vitamina K2
✅ Alimenti ricchi di calcio (senza lattosio)
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Verdure a foglia verde (broccoli, rucola, cavolo)
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Tofu (se preparato con calcio)
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Legumi e frutta secca
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Acqua calcica (>150 mg/L)
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Latti vegetali fortificati con calcio e vitamina D
✅ Fonti naturali di vitamina K2
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Natto (fermentato di soia, ricchissimo in K2-MK7)
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Formaggi stagionati (se ben tollerati)
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Uova e carne di animali grass-fed
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Integratori (preferibilmente in forma MK-7 per miglior biodisponibilità)
✅ Integratori consigliati
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Calcio + Vitamina D3 + K2 per il corretto assorbimento osseo
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Probiotici per migliorare la digestione del lattosio residuo
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🥛 Latticini concessi: cosa si può mangiare con intolleranza al lattosio?
Non tutti i prodotti lattiero-caseari sono vietati:
Prodotto | Contenuto di lattosio | Tolleranza |
---|---|---|
Yogurt con fermenti attivi | Basso | Generalmente ben tollerato |
Parmigiano Reggiano (24+ mesi) | Quasi nullo | Sì |
Latti delattosati | Nessuno | Sì |
Formaggi freschi | Alto | Da evitare |
✅ Diagnosi: come sapere se sei intollerante al lattosio?
I test più utilizzati per confermare l’intolleranza sono:
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Breath test all’idrogeno (il più comune)
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Test genetico LCT/MCM6
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Test di tolleranza al lattosio (misura il glucosio nel sangue)
Un nutrizionista può guidare nella scelta del test e nella lettura dei risultati.
📌 Conclusione
L’intolleranza al lattosio è un disturbo comune, ma gestibile con diagnosi corretta e strategia nutrizionale. Evitare il latte non significa rinunciare a calcio, proteine e vitamine. Con l’aiuto di un nutrizionista è possibile seguire una dieta senza lattosio ma completa e bilanciata, prevenendo deficit e migliorando il benessere intestinale e sistemico.